Frittura, quella buona!

“Fritt e Ndurat e fritt”
Un buon fritto OGNI TANTO ci è concesso!
Ma siamo sicuri che tutti sappiamo preparare un buon fritto?
La frittura è una modalità di cottura che consente di preservare la gran parte delle proprietà nutrizionali, tramite la totale immersione dei cibi all’interno di un grasso. Prevede però, il rispetto di alcune semplici regole:
 La QUALITÀ dell’olio. 
La scelta deve essere fatta in base a vari fattori (al fine di preservare la salute), in particolare al punto di fumo, in parole semplici alla resistenza dell’olio alle alte temperature.
Il miglior olio risulta anche in questo caso l’extravergine di oliva. Ahimè però, il risultato potrebbe essere un tantino pesante, una valida alternativa quindi è utilizzare l’olio di arachide.
 La QUANTITÁ dell’olio.
E come dice il detto: ” Melius est abundare quam deficere.”
E perché mai?
Maggiore è la quantità di olio, minore sarà l’assorbimento!
Le pietanze dovranno essere immerse in abbondante liquido. Questo consentirà la formazione immediata della crosticina, che svolgerà una duplice azione:
1 evitare la dispersione delle sostanze benefiche contenute nell’alimento;
2 l’alimento assorbirà meno olio.
In caso contrario, ovvero poco olio e molti “pezzi” da friggere, si avrà una lenta formazione della crosta con conseguente perdita dei nutrienti e il cibo risulterà inzuppato di olio ed anche poco digeribile.
 LA PANATURA.
Più sottile sarà la PANATURA meno olio assorbirà l’alimento, più spessa sarà la PANATURA più olio sarà assorbito!
 LA TEMPERATURA alta e costante.
La miglior soluzione è utilizzare una friggitrice oppure in alternativa un termometro sonda.
E per chi non ce l’ha? Utilizzate una pentola dai bordi alti e dal diametro non eccessivo, aiuterà a mantenere la temperatura e… OCCHIO  l’olio non deve “fumare”.